venerdì 14 agosto 2015

Il governo indiano del fascista-indù Narendra Modi continua ad arrestare “sospetti” maoisti con tutti i parenti, amici e conoscenti nel tentativo di reprimere la guerra popolare

Si susseguono in India le campagne portate avanti instancabilmente da diversi intellettuali anche noti a livello internazionale come Arundhaty Roy, per la liberazione dei prigionieri politici che sempre più riempiono le galere del governo indiano. Tra i tantissimi arrestati, di recente è toccato al professore dell'Università di Delhi, Saibaba, poi Ajith e adesso è il caso di Roopesh e di sua moglie e altri militanti...

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I maoisti interrompono lo sciopero della fame “fino alla morte”

I maoisti Roopesh, Shyna, Anoop e Veeramani, che stavano portando avanti lo sciopero della fame “fino alla morte” all'interno della prigione centrale di Coimbatore, lo hanno interrotto dopo che gli scrittori e attivisti della società civile hanno assicurato di prendere in considerazione il loro caso, ha detto l'avvocato S. Balamurugan.

Roopesh martedì era in sciopero per il 19° giorno.

Sua moglie Shyna era in sciopero per il terzo giorno, Anoop per il nono giorno e Veeramani per il quarto giorno, così ha riferito il signor Balamurugan e ha aggiunto che le loro richieste erano quelle di essere trattati come prigionieri politici, di non essere accusati secondo le leggi draconiane come la National Security Act e la Unlawful Activities Prevention Act e che la polizia del Kerala dica chiaramente quali sono le accuse contro Roopesh.

Il signor Balamurugan ha detto che la polizia del Kerala sta tirando fuori una accusa dopo l'altra allo scopo di tenere Roopesh in carcere e ha sottolineato che negli ultimi due mesi, il leader maoista aveva passato 45 giorni sotto la loro custodia.


Dopo aver preso visione della lettera, firmata da Arundhati Roy, Prabhat Patnaik, Meena Kandasamy e altri, e dopo l'incontro con la loro figlia maggiore, Amy, Roopesh e sua moglie hanno interrotto il digiuno, ha aggiunto l'avvocato.