giovedì 30 maggio 2013

comunicato del Partito Comunista dell'India maoista sul grande e vittorioso attacco ai capi politici del governo e del fascismo indiano - 1 luglio giornata internazionale di sostegno

Partito Comunista dell’India (Maoista)
Comitato di Zona Speciale Dandakaranya
                                                                                                    26 maggio, 2013




L’eliminazione di Mahendra Karma capo fascista del Salwa Judum: Legittima risposta alle atrocità inumane, i brutali assassinii e al terrore senza fine perpetrato contro gli Adivasi del Bastar!

L’attacco ai leader del Partito del Congresso:
Inevitabile rappresaglia per la fascista Operation Green Hunt condotta per mano del governo dell’UPA nei guanti dei diversi governi l!

Il 25 maggio 2013, un distaccamento dell’Esercito Popolare Guerrigliero di Liberazione (EPGL) ha condotto un massiccio attacco contro un convoglio di più di 20 veicoli del Partito del Congresso, che ha portato all’eliminazione di almeno 27 leader del Congresso, attivisti e poliziotti tra cui Mahendra Karma, l'acerrimo nemico del popolo oppresso del Bastar e di Nand Kumar Patel, presidente dell'unità statale del Congresso. L’attacco avuto luogo mentre i leader del Partito del Congresso giravano per regione del Bastar per la loro “Parivartan Yatra” (Marcia per il Cambiamento) in vita della prossime elezioni. Almeno altri 30 sono rimasti feriti nell’attacco, anche il l’ex-ministro e leader anziano del Congresso, Vidya Charan Shukla. La morte da cane in questo attacco storico di Mahendra Karma, famigerato oppressore, assassino, stupratore, ladro e notoriamente corrotto, ha prodotto reazioni festose in tutta la regione del Bastar. Anche l'ex ministro degli interni del governo centrale Nand Kumar Patel, in passato si era distinto nella repressione del popolo. Sotto il suo mandato, per la prima volta nella regione di Bastar sono state impiegate le forze paramilitari (CRPF). Non è un segreto per nessuno, inoltre, che anche l'ex ministro centrale VC Shukla, già titolare di diversi dicasteri tra cui il ministero degli interni, è stato un nemico del popolo, attivo e fedele servo di imperialisti, borghesia compradora burocratica e latifondisti e che ha svolto un ruolo chiave nella formulazione e attuazione delle politiche sfruttatrici del governo. L'obiettivo di questo attacco era principalmente quello di eliminare Mahendra Karma e alcuni altri dirigenti di spicco del Congresso. Tuttavia, nel corso dell’attacco di massa sono stati uccisi e feriti alcune persone innocenti e alcuni attivisti di base del partito del congresso, che in realtà non erano nostri nemici, colpiti nel lungo scontro a fuoco durato due ore fra le nostre forze guerrigliere e le forze armate e di polizia. Il Comitato Speciale Zonale Dandakaranya del Partito Comunista dell'India (Maoista) si rammarica per questo ed esprime cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime.

Il Comitato Speciale Zonale Dandakaranya del Partito Comunista dell'India (Maoista) si assume comunque la piena responsabilità di questo attacco. Inviamo i nostri saluti rivoluzionari ai comandanti dell’EPGL che hanno condotto questa audace imboscata, ai rossi combattenti che hanno contribuito a questo successo, a tutti quelli che hanno partecipato ad esso col loro sostegno attivo e a tutte le masse rivoluzionarie della regione del Bastar. Questo attacco ha dimostrato ancora una volta la verità storica che i fascisti perpetrano violenze, atrocità e massacri contro il popolo, non sono mai perdonati e vengono inevitabilmente puniti dal popolo.

Il cosidetto leader tribale Mahendra Karma era nato dalla famiglia di signori feudali Manjhi. Tanto il nonno, Masa Karma, quanto il padre, Bodda Manjhi, erano ai loro tempi famigerati oppressori del popolo e fungevano da agenti di fiducia del governo coloniale. Tutta la storia della sua famiglia è nota per lo sfruttamento disumano e l'oppressione degli Adivasi. La vita politica di Mahendra Karma è iniziata nel 1975, mentre studiava giurisprudenza, da membro del AISF. Nel 1978 fu eletto MLA nel PCI. Poi, nel 1981, quando gli fu negata candidatura nel PCI, aderì al partito Congresso. Nel 1996, andò con la fazione separatista Madhavrao Scindhia e divenne membro del Parlamento indiano come indipendente. Poi si riunì ancora al partito del Congresso.

Nel 1996 in Bastar si sviluppò un movimento di massa per l'attuazione del Sesto Programma. Anche se era principalmente PCI che dirigeva quel movimento, anche il nostro partito – allora PCI (ML) [People’s War] partecipò attivamente a quel movimento che mobilitò le masse su larga scala. Ma Mahendra Karma prese duramente posizione contro quel movimento per dimostrare di essere degno rappresentante degli avidi affaristi delle città, venuti in Bastar come coloni e avevano accumulato ricchezze enormi. Così fu chiara a tutto il popolo la sua natura anti-Adivasi e filo-compradora. Fin dagli anni 80, aveva stretto legami con le grandi imprese e le classi capitaliste in Bastar.

Successivamente, nel 1999, il nome di Karma fu coinvolto nella grande truffa nota come 'Malik Makbuja'. Un rapporto del Lokayukta rivelò che nel periodo del 1992-1996 Mahendra Karma, colluso col mercato nero del legno aveva fatto milioni di rupie truffando il popolo adivasi spartendo profitti coi funzionari forestali e il responsabile del distretto. Anche se sullo scandalo fu disposta un’inchiesta del CBI, come sempre, i colpevoli non subirono nessuna conseguenza.

Mahendra Karma fu ministro delle carceri di tutto il Madhya Pradesh. Più tardi diventò ministro dell’industria e commercio nel governo Ajit Jogi quando il Chhattisgarh fu separato da quello stato. Ci furono allora in Nagarnar ingenti requisizioni di terre la costruzione dell'impianto siderurgico proposto dalla Romelt/NMDC. Mentre le popolazioni locali rifiutavano di abbandonare le loro terre, Mahendra Karma prese posizione contro il popolo e a favore dei capitalisti. Ebbe un ruolo chiave nella requisizione forzata delle terre e nella brutale repressione del popolo col supporto delle forze di polizia. La gente del Nagarnar che perse le proprie terre non ha ricevuto né indennizzo né lavoro, come promesso dal governo. Furono costretti a disperdersi.

Fin dall'inizio, Mahendra Karma si è dimostrato acerrimo nemico del movimento rivoluzionario. Il motivo è chiaro: nato da una tipica famiglia feudale è cresciuto come agente delle grandi imprese e le classi borghesi. Nel 1990-91 contro il movimento rivoluzionario fu lanciata la campagna Jan Jagaran (“sensibilizzazione”). Il PCI revisionista prese parte a quella campagna controrivoluzionaria. Karma e molti dei suoi parenti appartenenti alle classi latifondiste vi parteciparono attivamente. Nel 1997-98 fu lanciata la seconda campagna Jan Jagaran, guidata dallo stesso Mahendra Karma. Prese il via proprio dal villaggio di Mahendra Karma Faraspal e dai villaggi nei dintorni e e si diffuse fino alle zone di Bhairamgarh e Kutru. Centinaia di persone furono torturate, arrestate e incarcerate. Ci furono molti casi di case saccheggiate e incendiante e di donne violentate. Ma, sotto la guida del nostro partito e delle organizzazioni di massa, il popolo si è riuniti e contrastò con forza questi attacchi contro-rivoluzionari. In breve tempo, questa campagna fu sconfitta.

In seguito, il movimento rivoluzionario si è consolidato. In molte aree le lotte anti-feudali si intensificarono. Latifondisti come Podia Patel, fratello di Mahendra Karma, e alcuni parenti suoi stretti furono uccisi nel quadro di azioni di resistenza di massa. In molti villaggi il potere delle forze feudali e dei signorotti fu espulso e iniziò il processo di creazione di organi rivoluzionari di Potere Popolare. Le forze feudali, e lo stesso Mahendra Karma, erano furiosi perché le terre di loro proprietà erano ridistribuite tra i poveri e i contadini senza terra e le sospese le ingiuste tradizioni che li costringevano a pagare alte rendite ai latifondisti. Si opponevano anche ad altri cambiamenti progressivi, come la fine dei matrimoni forzati per le donne, la lotta alla poligamia, ecc. Allo stesso tempo, il movimento rivoluzionario appariva come un ostacolo per la grandi aziende come Tata e Essars, che avevano iniziato i loro sforzi per saccheggiare le risorse naturali della regione del Bastar. Così, naturalmente, collusero con elementi contro-rivoluzionari come Mahendra Karma. Li foraggiarono con milioni in contanti per creare un ambiente favorevole alla loro razzia. Dall'altra parte, dopo la nascita di PCI (Maoista), partito consolidato a livello nazionale risultato della fusione tra le autentiche organizzazioni rivoluzionarie, le classi dominanti sfruttatrici intensificarono la loro offensiva contro-rivoluzionaria sotto la guida degli imperialisti per schiacciare il movimento rivoluzionario. Inizio così nella regione Bastar, complici il Congresso e il Bjp il brutale attacco noto come Salwa Judum. Tanti seguaci e parenti di Mahendra Karma, come Soyam Muka, Rambhuvan Kushwaha, Ajay Singh, Vikram Mandavi, Gannu Patel, Madhukarrao e Gota Chinna si distinsero uomini chiave del Salwa Judum.

È difficile trovare altri esempi storici paragonabili per gravità alla devastazione e barbarie causate da Salwa Judum nella vita del popolo del Bastar. Più di mille persone uccise a sangue freddo; 640 villaggi incendiata e ridotti in cenere, migliaia di case saccheggiate, mangiando o razziando polli, capre, maiali, ecc; più di due milioni di persone costretto a spostarsi altrove; più di 50 mila persone trascinate nei campi di “soccorso” gestiti dallo Stato. Così il Salwa Judum è diventato una maledizione per il popolo. Centinaia di donne stuprate in gruppo. Molte uccise dopo lo stupro. Massacri in molti villaggi. Le atrocità perpetrate contro il popolo e il caos creato dai teppisti di Salwa Judum, forze di polizia e paramilitari, in particolare i battaglioni Naga e Mizo hanno oltrepassato ogni limite. Ci sono stati diversi casi di persone brutalmente tagliate a pezzi prima di essere scaricate nei fiumi. Cherli, Kotrapal, Mankeli, Karremarka, Mosla, Munder, Padeda, Paralnar, Pumbad, Gaganpalli: in molti villaggi ci sono state uccisioni in massa. Centinaia di giovani tribali furono reclutati e trasformati in criminali di professione. Lo stesso Mahendra Karma ha condotto gli attacchi contro diversi villaggi col pretesto di realizzare raduni e marce. Molte donne sono state violentate dai suoi sicari su ordine diretto di Mahendra Karma, che è stato anche direttamente coinvolto in molti episodi di incendi di villaggi, torture e uccisioni. Così, nella mente del popolo di Bastar, il nome di Mahendra Karma è impresso come quello di un disumano assassino, stupratore e servo fedele dei grandi capitalisti. In tutto il Bastar per molti anni il popolo ha chiesto al nostro partito e al PLGA che fosse punito. Molti di loro si sono fatti avanti spontaneamente per sostenerci attivamente in questo impresa. C'erano già stati un paio di tentativi, ma per errori piccoli o altro era riuscito a fuggire.

Con questa azione abbiamo vendicato oltre mille adivasi brutalmente assassinati per mano dei sicari di Salwa Judum e delle forze armate governative. Abbiamo vendicato centinaia di madri e sorelle che vittime delle più crudeli forme di violenza, umiliazione e stupro. Abbiamo vendicato migliaia di Bastarites che hanno perso le loro case, buoi, polli, capre, suppellettili, abbigliamento, sementi, raccolti,ogni cosa, e sono stati costretti a vivere una vita miserabile in condizioni disumane.

Subito dopo questo attacco, il primo ministro Manmohan Singh, la presidente UPA Sonia Gandhi, il primo ministro del Chhattisgarh Raman Singh, ecc lo hanno definito un attacco alla democrazia e ai valori democratici. C’è da chiedersi che titolo morale hanno questi cani da compagnia delle classi sfruttatrici, anche solo di nominare la democrazia! Recentemente, il 17 maggio, otto persone, tra cui tre bambini innocenti, sono stati uccisi dalla polizia e dalle forze paramilitari nel villaggio di Edsametta del distretto di Bijapur, perché nessuno di questi leader si è preso allora la briga di pensare alla “democrazia”? Tra il 20 e il 23 gennaio, quando i villaggi di Doddi Tumnar e Pidiya del distretto di Bijapur sono stati attaccati dalle loro forze che hanno incendiato 20 case e una casa scuola del popolo, lo hanno fatto per portarvi la vostra “democrazia”? Esattamente 11 mesi fa, la notte del 28 giugno 2012, nel villaggio Sarkinguda 17 adivasi sono stati assassinati e 13 donne violentate. Erano quegli esempi dei vostri “valori democratici”? La vostra “democrazia” è applicata solo dagli assassini di massa come Mahendra Karma e gli agenti della classe dominante come Nand Kumar Patel ? L’ombrello della vostra “democrazia si estende ai poveri adivasi di Bastar, ai loro anziani, bambini donne? I massacri di adivasi sono parte della vostra “democrazia”? Qualcuno di quelli che stanno strillando contro questo attacco ha qualche risposta da dare a queste domande? 

Alla fine del 2007 Salwa Judum è stato sconfitto dalla resistenza delle masse. Poi, nel 2009, il governo UPA-2 guidato dal Congresso ha scatenato l’offensiva nazionale chiamata Operazione Green Hunt. Gli imperialisti USA stanno non fornendo solo guida, aiuti e supporto, ma mettono in campo in India le loro forze speciali che stanno anche partecipando attivamente a operazioni antisovversive. Uccidere la direzione maoista è il loro bersaglio. Il governo centrale ha finora inviato più di 50.000 uomini di forze paramilitari in Chhattisgarh nel corso della Green Hunt, è cioè una vera e propria guerra contro il popolo. Di pari passo, si sono moltiplicati massacri e distruzioni. Dal 2009 a oggi 400 adivasi sono stati uccisi dalle forze armate centrali e statali solo in Bastar. Dalla metà del 2011, le truppe dell'esercito hanno stabilito basi nella regione di Bastar col pretesto delle “scuole di addestramento”. L’ex ministro degli interni Chidambaram e quello attuale Shinde, il primo ministro Manmohan Singh, hanno dato tutto il loro sostegno al governo Chhattisgarh ed espresso piena soddisfazione per le prodezze del governo di Raman Singh per schiacciare il movimento rivoluzionario. Lo stesso Raman Singh ha manifestato in ogni occasione la sua gratitudine per l’aiuto del governo centrale. Dunque, in Chhattisgarh, non ci sono differenze tra BJP al governo e il Congresso all’opposizione per quanto riguarda le politiche di repressione del movimento rivoluzionario. Solo su pressione dell'opinione pubblica, e per calcolo elettorale, alcuni dei leader locali del Congresso, a volte hanno condannato episodi come i massacri di Sarkinguda e Edsametta. La loro opposizione è finta, non è che opportunismo. Sia il Congresso che il Bjp sono uguali nell’applicare politiche a favore delle grandi aziende e oppressive verso il popolo. La frequente incursioni dei Greyhounds attraverso le frontiere tra Chhattisgarh e Andhra Pradesh, le uccisioni omicidi di massa perpetrati prima Kanchal (2008) e recentemente a Puwwarti (16 maggio 2013) sono parte integrante delle politiche oppressive adottate e attuate dal partito del Congresso . È per questo che abbiamo preso di mira principali leader del Congresso.

Oggi, il Primo Ministro del Chhattisgarh Raman Singh, il Ministro degli Interni Nankiram Kanwar, i ministri Ramvichar Netam, Kedar Kashyap, Vikram Usendi, il Governatore Shekhar Dutt, il ministro degli interni del Maharashtra RR Patil, ecc; Ram Niwas, Mukesh Gupta e altri alti funzionari della polizia, tutti determinati a schiacciare il movimento rivoluzionario di Dandakaranya, hanno perso la grande illusione di essere imbattibili. Mahendra Karma ha perso l'illusione che gli Z-plus, veicoli di sicurezza anti-proiettile l'avrebbero protetto sempre. Nella storia mondiale, anche Hitler e Mussolini avevano la stessa illusione che nessuno poteva batterli. Nella storia contemporanea del nostro Paese, anche fascisti come Indira Gandhi e Rajiv Gandhi sono state vittime di simili illusioni. Ma è il popolo che è invincibile. È il popolo che fa la storia. Alla fine, quel pugno di sfruttatori e i loro cani da compagnia saranno gettati nella pattumiera della storia.

Il Comitato Zonale speciale Dandakaranya del Partito Comunista dell'India (Maoista) invita i lavoratori, contadini, studenti, intellettuali, scrittori, artisti, gente comune e tutti i democratici a chiedere ai governi di fermare immediatamente Green Hunt, ritirare ogni tipo di forze paramilitari dal Dandakaranya; rinunciare alla manovra di schierare l'esercito col pretesto dell’addestramento, porre fine alle incursioni dell’aviazione, rilasciare immediatamente tutti gli attivisti rivoluzionari e gli adivasi innocenti che languono in varie carceri, cancellare leggi crudeli come UAPA, CSPSA, MACOCA, AFSPA, ecc, annullare il tutti quei protocolli di intesa sottoscritti con le grandi aziende allo scopo di saccheggiare le ricchezze naturali del paese.

(Gudsa Usendi)
Portavoce
Il Comitato Zonale speciale Dandakaranya

PCI (Maoista)

LA BORGHESIA INDIANA TEME L'AVANZATA DELLA GUERRA POPOLARE: "I maoisti potrebbero uccidere in città: i report"


NEW DELHI: rapporti di intelligence hanno messo in guardia sulla possibilità che i grandi centri urbani, compresa la capitale nazionale, potrebbero essere testimone di omicidi mirati da parte dei maoisti nei prossimi mesi, dato che sono alla ricerca di opportunità per commettere atti di violenza.
Dopo il massacro di 27 persone, tra cui i leader del Congresso, in Chhattisgarh, i maoisti stanno facendo del loro meglio per espandere le attività di PCI (Maoista) oltre la sua area di influenza, e le uccisioni mirate sono una delle opzioni principali.

Le relazioni preparate dai servizi segreti suggeriscono che i maoisti hanno sofferto significativi passi indietro nel recente passato e l'attacco di Sabato in Jagdalpur era risultato il tentativo degli estremisti per una ribalta nazionale e riaffermare la propria influenza.

I rapporti dicono che per ottenere la massima attenzione internazionale e per aumentare il morale dei quadri, i maoisti cercherebbero ora di realizzare violenza spettacolare sui bersagli facili nei centri urbani.

Secondo fonti ufficiali, la disperazione dei maoisti è riflessa nelle conversazioni intercettate dei pochi leader migliori per lo più nascosti nelle giungle profonde del Chhattisgarh, Jharkhand e Odisha.

Agenzie di sicurezza ritengono che le operazioni contro i maoisti saranno un compito prolungato e necessiteranno quasi ventisettemila paramilitari in più, e almeno due-tre anni per la pulizia dalle zone dominate dai Naxaliti in Bastar (Chhattisgarh), Malkangiri e Koraput (in Odisha) e Latehar (Jharkhand).

Attualmente, 82.000 paramilitari sono dispiegati nelle operazioni anti-Naxaliti, a parte le forze di polizia statali.

Libera traduzione dal quotidiano borghese "The Times of India" del 29/05/13

Donne maoiste pugnalarono il capo del congresso Mahendra Karma 78 volte

Rimandiamo al comunicato ufficiale del PCI (M), in via di pubblicazione su questo blog, circa la storia del macellaio Mahendra Karma. Nessuna pietà per chi ha inflitto indicibili sofferenze a migliaia e migliaia di figli del popolo, è questa la fine che meritano gli uomini come lui.

DARBHA (JAGDALPUR): Per il crociato antimaoista e veterano del Congresso, Mahendra Karma, gli ultimi minuti della sua vita devono essere stati terribilmente difficili: un manipolo di  combattenti donne incallite si sono alternate a pugnalarlo 78 volte, assicurandosi di aver inflitto la massima pena prima di farlo giungere alla sua fine.

La descrizione precisa dell' esecuzione è stata fornita da due ragazzi pastori ai commando Cobra delle forze paramilitari, alcuni dei quali hanno poi parlato al TOI. Per garantirsi di avere in mano l'uomo che avevano in cima alla lista, i quadri donne - 10-12 di loro - prima hanno verificato con gli altri membri del Congresso se si trattava effettivamente di Karma, anche se lui aveva rivelato la sua identità ai maoisti. Quando è stato confermato, le donne hanno incominciato a deriderlo, chiedendogli il suo "ultimo desiderio".

"Karma è stato portato via dal ciglio della strada in un boschetto e gli è stato chiesto se preferiva indossare abiti freschi o avere il suo ultimo pasto", ha detto un agente del commando, citando i pastori, che stavano come muti spettatori all'orribile uccisione. "Una persona è stata inviata a prendere il pranzo dal suo veicolo. Però Karma era rimasto in silenzio con le mani legate dietro la schiena. Poi, una donna di carnagione scura gli ha sparato un colpo alla schiena. Ma lui non è caduto giù. Un'altra donna gli ha rotto la gamba con un tronco di legno e così si è accasciato. Presto, altre donne si sono unite a lei e hanno cominciato ad accoltellare il suo volto ", ha detto il commando.

Mentre i maoisti avevano già dichiarato che il loro scopo era quello di "punire" Karma per il lancio del Salwa Judum, la  controversa milizia armata tribale anti-maoista, le donne ribelli l'hanno attaccato come se fossero state in competizione tra di loro a chi lo colpisse di più.  Ma i maoisti sono noti per le loro tecniche brutali nell'uccidere i loro nemici, informatori di polizia specialmente sospettati e il personale di sicurezza. Nel 2009, la decapitazione macabra di Francis Induwar, ispettore di un ramo speciale, del Jharkhand, è stata condannata anche dai sostenitori.

Il report post-mortem di Karma ha confermato le testimonianze dei pastori. Il suo corpo è stato trovato con 78 coltellate, di cui tre sulla faccia e quattro sulle sue natiche. La testa è stata schiacciata con delle pietre.

La Dichiarazione dei pastori che sostiene che gli spari siano stati solo due, è stata anche questa confermata dalla relazione dell'autopsia, consegnata alla polizia di Jagdalpur dal dipartimento di medicina legale del collegio medico locale. I pastori avevano sentito una delle donne gridare e sparare sulla natica innanzitutto, poi lo sparo all'addome dopo la sua morte. Entrambi i proiettili hanno attraversato il suo corpo e non possono essere recuperati.

libera traduzione dal quotidiano borghese "The times of india" del 29/05/13

domenica 26 maggio 2013

ELIMINATO IL FONDATORE DELLA MILIZIA PARAMILATARE E GENOCIDA SALWA JUDUM IN UN ATTACCO DELLA GUERRA POPOLARE

Mahendra Karma fondatore del movimento paramilitare Salwa Judum, ucciso in un'imboscata dell'Esercito Guerrigliero di Liberazione Popolare
Nel Giugno 2005,Mahendra Karma organizzò un incontro segreto di mukhias nel villaggio di Kutroo e annunciò il Salwa Judum (la Caccia Purificatrice).
Il primo villaggio che il Salwa Judum ha bruciato (il 18 Giugno 2005) è stato Ambeli. Tra il Giugno e il Dicembre 2005, ha bruciato, ucciso, stuprato e razziato nella sua via centinaia di villaggi del Dantewada meridionale. Il centro delle sue operazioni era il distretto di Bijapur e Bhairamgarh, vicino Bailadila, dove era stato proposto il nuovo impianto della Essar Steel. Non per coincidenza, questi sono anche le roccaforti maoiste. Dove il Janatana Sarkars (governo popolare n.d.t.)  aveva fatto un grande lavoro , in particolare nella costruzione di strutture di raccolta d’acqua.  Il Janatana Sarkars è diventato un obiettivo speciale degli attacchi del Salwa Judum. Centinaia di persone sono state ucciso nelle maniere più brutali. Circa 60 mila persone si sono spostate in campi, alcune volontariamente, altre a causa del terrore. Di queste, circa 3000, sono state nominate agenti speciali di polizia con un salario di 1500 rupie.
Dall’opuscolo di Arundhati Roy “Camminando con i compagni”



28 uccisi in un sospetto attacco dei ribelli in India.
“Siamo devastati” dice il leader del partito.
Circa 200 sospetti ribelli maoisti  hanno piazzato una mina e aperto il fuoco su un convoglio di automobili trasportanti leader e simpatizzanti  locali del partito di governo indiano, Partito del Congresso nella parte orientale del Paese, uccidendo almeno 28 persone e ferendone altre 24, ha detto la polizia.
Un’ anziano ufficiale di polizia M. Gupta ha detto che l’attacco avvenuto Sabato nell’area di Sukma, circa 345 Km a sud di Raipur, la capitale dello stato di Chhattisgarh. Il convoglio è stato attaccato in un area forestale mentre i membri del Congresso stavano ritornando alla capitale dello stato dopo aver partecipato ad un raduno del partito, ha detto Ram Niwas, un ufficiale di polizia dello stato.
Due leader dello Stato del partito e cinque agenti di polizia sono tra gli uccisi, ha detto R.K. Vij, un altro ufficiale di polizia.
Altre vittime erano supporters del partito. “Siamo devastati”, ha detto il presidente del partito del Congresso Sonia Gandhi, che ha denunciato quello che ha chiamato un “vile attacco” ai valori democratici del paese.
Leader della milizia anti-ribelle ucciso
Il Primo Ministro Manmohan Singh ha detto che il governo prenderà una ferma azione contro I colpevoli. La polizia ha identificato uno tra quelli uccisi come Mahendra Karma, un leader del Congresso nello stato del Chhattisgarh che ha fondato la milizia locale, il Salwa Judum, per combattere i ribelli Maoisti. La milizia anti-ribelle era stata frenata dopo che era stata accusata di atrocità contro i tribali- gente indigena alla base della rigida scala sociale dell’India. I membri del partito del Congresso feriti, tra i quali l’ottantatreenne Vidya Charan Shukla, un ex ministro federale, sono stati portati in un ospedale, ha detto la polizia. La polizia domenica ha trovato altri undici corpi vicino la scena dell’imboscata, portando il numero dei morti a 28. Essi includono un leader locale del Congresso e suo figlio che all’inizio si pensava fossero stati rapiti dagli attaccanti, ha detto l’agente di polizia Alok Nath. L’agenzia di stampa Press Trust of India ha detto che gli attaccanti hanno bloccato la strada abbattendo alberi, forzando il convoglio a fermarsi. Vij ha detto che i sospetti ribelli hanno detonato una mina che ha fatto saltare in aria una delle automobili. Infine gli attaccanti hanno sparato ai leader del partito del Congresso e ai loro supporters prima di andare via.
I ribelli indiani il più grande pericolo interno alla sicurezza
Il partito del Congresso è il principale partito di opposizione nello stato (del Chhattisgarh n.d.t.). Ha intensificato attività politiche in vista delle elezioni dello stato previste a Dicembre. I ribelli, conosciuti come Naxaliti (come vengono chiamati i maoisti in India dalla rivolta del villaggio di Naxalbari del 1967 n.d.t.), combattono il governo centrale da più di quattro decadi, chiedendo terra e lavoro per i fittavoli e i poveri (in realtà i maoisti indiani conducono una Rivoluzione di Nuova Democrazia con l’obiettivo della presa del potere politico seguendo la strategia della Guerra Popolare di Lunga Durata n.d.t.). Essi i combattenti sono ispirati dal leader comunista rivoluzionario cinese Mao-Tse-Tung e hanno ottenuto supporto dalla popolazione tribale sfollata che si oppone allo sfruttamento delle compagnie e alla corruzione ufficiale. Il Primo Ministro Singh ha chiamato i ribelli il pi più grande pericolo interno alla sicurezza dell’India. Adeso sono presenti in 20 dei 28 stati dell’India e hanno migliaia di combattenti, secondo il Ministero dell’Interno. Nel 2010, i ribelli maoisti hanno ucciso 67 truppe paramilitari in un’imboscata nella densa foresta del distretto di dello stato del Chhattisgarh.
Maoisti attaccano un convoglio del Congresso in Chhattisgarh, uccidono il Mahendra Karma fondatore del Salwa Judum e altri 24.
In uno dei peggiori attacchi con obiettivo la classe politica, i maoisti sabato hanno fatto un ‘imboscata a un convoglio del Congresso nella Valle di Darbha del Bastar, 350 Km dalla capitale Raipur, uccidendo il leader anziano del Congresso Mahendra Karma e ferendo in modo critico l’ex Ministro dell’Unione V.C. Shukla.
Karma l’ex Ministro dell’Interno del Chhattisgarh , l’ispiratore del controverso Salwa Judum (un movimento di vigilantes contro i Maoisti che coinvolgeva abitanti del villaggio armati), e l’ex deputato Uday Mudililiyar erano tra i 25 uccisi nell’attacco.
Chi era Mahendra Karma?
Il vice-presidente del Congresso Rahul Gandhi andrà a Raipur. L’ospedale Medanta di Gurgaon ha inviato un elioambulanza sul sito per aviotrasportare il ferito Shukla. La polizia ha detto che i maoisti avevano rapito il capo del Comitato Chhattisgarh Pradesh del Congresso Nand Kumar Patel e suo figlio Dinesh, mentre una nota leader donna tribale, Phulo Devi Netam, ha sofferto ferite. Chhattisgarh, un focolaio della violenza condotta dai maoisti, andrà alle elezioni alla fine di quest’anno. L’attacco ha avuto luogo intorno alle 17:30 quando il convoglio del Congresso, comprendente più di 20 automobili trasportanti circa 120 leader e membri del Congresso, era sulla sua strada dal suo “Parivartan Rally” del partito a Sukma verso Jagdalpur.
Mentre stava passando nella foresta densa, a circa 50 Km dalla loro destinazione, il convoglio ha trovato il suo cammino bloccato da un albero che era stato abbattuto dai maoisti. Un gruppo di circa 150 ribelli (alcune fonti dicono 300 n.d.t.) hanno detonato una mina e iniziato un fuoco indiscriminato. Gli agenti di sicurezza dei leader del Congresso hanno risposto al fuoco ma subito a corto di proiettili sono diventate delle papere sedute (modo di dire nel senso di facili bersagli n.d.t.). fonti hanno detto che Karma, che inizialmente era sopravvissuto a un paio di attentati, è stato circoncato da circa 100 maoisti prima di essere ucciso. Dopo aver condotto l’attacco, i maoisti hanno dato fuoco agli alberi vicini. Il Primo Ministro Manmohan Singh ha chiamato il Primo Ministro del Chhattisgarh Raman singh subito dopo l’attacco per indagare circa la situazione sul campo. Alti funzionari del Ministero degli Interni si sono riuniti in un meeting di alto livello in seguito all’attacco e fonti hanno detto che forze aggiuntive sono state inviate in Chhattisgarh. Fonti hanno aggiunto  che la Forza di Riserva Centrale di Polizia, responsabile delle operazioni anti-maoiste, stava pianificando un violento attacco per spazzare via i ribelli dalle giungle temendo altri attacchi simili, combinando anche operazione in questi lavori. Il presidente dell’Upa e il presidente del Congresso Sonia Gandhhi hanno condannato l’incidente, definendolo un attacco ai “valori democratici”.  Rivolgendosi ai media dopo aver incontrato il Primo Ministro Manmohan Singh e il vice presidente del Congresso Rahul Gsndghi, Sonia ha detto, “siamo sbalorditi e addolorati da quello che è successo. Il Primo Ministro ha parlato con il capo ministro (dello stato del Chhattisgarh n.d.t.). il BJP (partito fascista hindu al governo  in Chhattisgarh n.d.t.) ha condannato l’attacco e ha detto che preoccupazioni “di parte” non dovrebbero essere permesse per non ostacolare la lotta contro il terrorismo. Il presidente attivo nello NDA e il veterano L.K. Advani del BJP hanno fatto appello al Primo Ministro e assicurato che sforzi congiunti dovrebbero essere fatti per “affrontare il maoismo e il naxalismo con una mano pesante”, ha detto un comunicato uscito dal suo ufficio. Il presidente del BJP Rajnath Singh ha ribadito il sentore. “La lotta contro il naxalismo e il terrorismo dovrebbe essere intrapresa da tutti al di sopra di ogni parte politica,”ha detto.

Secondo le fonti, i leaders del Congresso nello stato sono stati oggetto di minacce dai maoisti. “Ci sono stati inputs di intelligence che la leadership del Congresso potrebbe essere colpita nella regione del Bastar,”ha detto un membro del Ministero dell’Interno. Sono volate accuse dopo l’attacco, dove alcuni leader del Congresso hanno accusato il governo a maggioranza BJP di aver fallito a fornire adeguata sicurezza per la campagna pre-elettorale nello stato del partito, che è stata chiamata “Parivartan Yata”. “Forze erano state schierate per assicurare la sicurezza a Vikas Yatra del BJP. Non siamo stati forniti della stessa sicurezza, nonostante l’amministrazione dello stato conosce abbastanza bene il nostro programma di propaganda,” ha detto Ajit Jogi ex Presidente (del Chhattisgarh n.d.t.) e leader del Congresso. Il Ministro dell’Unione dello Stato per l’Interno RPN Singh viaggerà a Jagdalpur Domenica dato che il ministro anziano Sushilkulmar Shinde è in viaggio all’estero.